Mesob, tavolo tipico eritreo ed etiope

Mesob, tavolo tipico eritreo ed etiope

Il Mesob è un tavolo tipico della cultura eritrea ed etiope, e rappresenta uno degli aspetti più caratteristici delle tradizioni culinarie di questi paesi dell’Africa orientale. L’uso del Mesob risale a tempi antichi e ha radici culturali profonde.

Originariamente, il Mesob era utilizzato come un contenitore per conservare cibo e beni vari, un po’ simile a una grande cesta. Nel corso del tempo, questo elemento si è evoluto e ha assunto la forma di un tavolo, diventando il punto focale di importanti momenti di convivialità durante i pasti. La sua forma rotonda simboleggia l’uguaglianza tra i commensali, promuovendo l’idea di unione e condivisione all’interno della comunità.

La struttura e i dettagli del Mesob

Il Mesob è realizzato con materiali naturali e tessuti locali, che gli conferiscono un aspetto autentico e tradizionale. La sua forma circolare è generalmente costituita da giunchi o fibre di palma intrecciate con abilità artigianale, formando un telaio robusto ma leggero allo stesso tempo. Questa struttura è sollevata da terra da tre o quattro gambe, fornendo una comoda altezza per i commensali seduti intorno.

Sulla superficie del tavolo Mesob viene posto un grande vassoio di forma circolare, realizzato anch’esso con materiali naturali, come ceramica o argilla, spesso decorato con motivi e disegni tradizionali. Questo vassoio funge da supporto per il cibo, e proprio su di esso i cuochi preparano le porzioni di diverse pietanze tipiche.

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Il Mesob e il momento di condivisione del pasto

Mangiare su un tavolo Mesob è molto più di una semplice esperienza culinaria; è un’immersione totale nell’atmosfera della cucina etiope ed eritrea e una celebrazione dell’importanza della condivisione del pasto. Il Mesob viene utilizzato principalmente durante i pasti condivisi, come pranzi e cene tra famiglia e amici, dove si dà valore alla socializzazione e all’interazione tra i partecipanti.

Il grande vassoio circolare, posizionato al centro del Mesob, ospita una varietà di pietanze tipiche dell’Eritrea e dell’Etiopia. Ogni commensale può scegliere il proprio piatto preferito, e i cuochi esperti si occupano di creare porzioni individuali di ciascuna pietanza nella propria sezione del vassoio.

Injera, il pane tipico che accompagna il pasto

Una componente fondamentale del pasto servito sul Mesob è l’injera, il tipico pane etiope ed eritreo. L’injera è un pane sottile e spugnoso, preparato con farina di grano teff fermentata, che conferisce al pane il caratteristico sapore acidulo. Questo pane speciale è perfetto per accompagnare i sapori speziati delle pietanze etiopi ed eritree, e viene utilizzato anche come “posata”.

Infatti, durante il pasto, gli ospiti possono prendere pezzi di injera e utilizzarli per raccogliere e assaporare le diverse pietanze direttamente con le mani, rendendo l’esperienza del cibo ancora più interattiva e coinvolgente.

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La forchetta? un’opzione per tutti

Mangiare con le mani e utilizzare l’injera è parte integrante dell’esperienza culinaria etiope ed eritrea, ma per chi non riesce o trova scomodo questo modo di mangiare è possibile richiedere le forchette se ci si sente più a proprio agio utilizzandole.

Sahara e la Sala dei mesob

Il nostro ristorante è suddiviso in sale che potremmo definire tematiche, si differenziano per gli arredi, la scenografia delle foto e molti altri dettagli. Appena entrati si accede alla “Sala dei Mesob” una grande sala dove l’arredamento è stato realizzato con divanetti in vimini e mesob, ce ne sono di varie dimensioni sia per coppie che per gruppi.

Scegliere di riservare il mesob è il modo migliore per iniziare il viaggio nei colori e sapori della tradizione culinaria etiope ed eritrea.

Zighini: Piatto Principe della Cucina Etiope ed Eritrea

Zighini: Piatto Principe della Cucina Etiope ed Eritrea

La cucina etiope ed eritrea è una delle più affascinanti e gustose tradizioni culinarie africane, caratterizzata da piatti ricchi di sapori, colori e spezie.

Tra le specialità più celebri di questa regione, spicca lo Zighinì, conosciuto anche come Zigni” o “Seghni”, è un vero e proprio tesoro gastronomico, che racconta la storia e la cultura di queste terre affascinanti.

Questo piatto ha origini antiche e affonda le sue radici nella cultura eritrea, etiope e somala, che hanno trasmesso le loro ricette di generazione in generazione. L’importanza dello Zighinì nella cultura eritrea ed etiope è evidente anche nelle celebrazioni e nelle occasioni speciali, dove il piatto è spesso presente come simbolo di festa e convivialità.

 Zighini Ricetta Originale

Lo Zighinì è un piatto a base di carne, solitamente manzo, ma può essere gustato anche nella variante con carne di agnello, accompagnato da una ricca salsa speziata a base di pomodoro, cipolle, peperoni, aglio e una miscela di spezie tradizionali, il berbere. Questa miscela di spezie conferisce al piatto un sapore unico e deciso, che rende lo Zighinì un’esperienza culinaria indimenticabile.

La preparazione richiede tempo e pazienza. La carne viene prima marinata con le spezie e poi cotta lentamente nella salsa, per permettere agli aromi di amalgamarsi e intensificarsi.

Il risultato è una carne tenera e succulenta, arricchita dalla salsa speziata che la avvolge.

Lo Zighinì viene servito solitamente con l’injera, una specie di pane sottile e spugnoso, che funge da piatto e da posate, permettendo di assaporare la carne e la salsa insieme.

Come si mangia lo Zighini

La tradizione vuole che il cibo eritreo ed etiope venga gustato in modo conviviale, condividendo i piatti con gli amici e la famiglia. In un tipico pasto eritreo o etiope, il tavolo (mesob – tavolo tradizionale etiope ed eritreo)  viene allestito con una grande injera al centro, su cui vengono disposte le varie pietanze tra cui lo Zighinì. Gli ospiti si siedono intorno al tavolo e utilizzano l’injera per prendere il cibo, strappando pezzi e utilizzandoli per raccogliere la carne e la salsa. Questo stile di consumo rende il pasto un’esperienza sociale e condivisa, che incoraggia la condivisione e la conversazione. 

Lo Zighinì viene definito piatto principe della cucina etiope ed eritrea,  con la sua salsa speziata e la carne succulenta, questo piatto è un must per gli amanti della cucina africana. Se vi trovate a Roma, non perdete l’occasione di gustarlo presso il nostro Ristorante Africano Sahara in Viale Ippocrate, un luogo  che abbiamo ideato per immergervi in un’esperienza sensoriale unica tra i colori e i sapori autentici della tradizionale cucina tipica etiope ed eritrea.

In Eritrea è possibile gustare una variante dello Zighini, lo Zighini Dinish , arricchito con patate aromatizzate in salsa berberè, un sapore più rotondo che attenua leggermente la piccantezza del piatto. Anche questa variante è disponibile nel nostro menù tra i piatti a base di carne.

Alvi’s Drift 221

Alvi’s Drift 221

Alvi’s Drift 221 Pinotage: Un affascinante vino rosso realizzato esclusivamente al 100% con uva Pinotage, che esprime appieno l’essenza di questa classica varietà sudafricana.

Uno straordinario viaggio di gusto e tradizione

Il suo splendido colore viola scuro e ciliegia nera prepara il terreno per un vino che conquista con il suo profilo invitante e aromatico.

Sperimenta le deliziose note di more di rovo, ciliegie rosse, banana essiccata, violette e sfumature di vaniglia al naso. Al palato, il vino si rivela con una texture piena e arrotondata, con tannini morbidi e setosi, che conducono a un finale fruttato meravigliosamente persistente.

Alcol: 13,3% Zucchero Residuo: 4,5 g/l Acidità: 5,7 g/l pH: 3,5

Suggerimento per servire: Questo vino poliedrico si abbina meravigliosamente alla maggior parte delle carni rosse, rendendolo un compagno ideale per bistecca o agnello. Si sposa anche con piatti come il pâté di anatra e i formaggi stagionati, esaltandone i sapori.

La Storia: Il lascito di Alvi’s Drift risale al momento storico in cui Albertus Viljoen van der Merwe, di soli 19 anni, noto affettuosamente come Alvi, segnò la prima meta contro gli All Blacks su suolo africano, mettendo così in discussione la reputazione invincibile della squadra di rugby della Nuova Zelanda. Questo trionfo aprì la strada affinché Alvi diventasse il 221º giocatore selezionato per i Springbok, la nazionale sudafricana di rugby. La cantina di Alvi’s Drift, situata sulla tenuta di famiglia a Worcester, in Sudafrica, prosegue questo spirito vincente, producendo vini di livello internazionale di eccezionale qualità e valore. La gamma 221 rende omaggio al nostro patriarca, Oupa Alvi, e alla vittoriosa squadra di rugby dei Springbok.

Vigneto e Cantina: I vigneti di Alvi’s Drift beneficiano di un clima mediterraneo ideale, terreni diversificati e delle acque vitali del fiume Breede, il che si traduce in vini dal carattere e dalla complessità unici. Le uve utilizzate per questo vino vengono attentamente raccolte a mano dai vigneti selezionati di Pinotage nelle fresche ore del mattino per preservarne la qualità e il sapore ottimali. In cantina, il nostro team di vinificatori si concentra nel mantenere l’espressione fruttata dell’uva. Le uve raccolte a mano vengono diraspate, pigiate, sottoposte a macerazione a freddo e fermentate sulle bucce per almeno una settimana. Per aggiungere complessità, almeno il 30% del blend proviene dal nostro Pinotage maturato in botti.

Injera

Injera

L’injera è l’elemento base che accompagna tutti i nostri piatti. Preparato dalla nostra cucina a mano con un misto di farine e acqua, si ottiene un impasto cremoso che viene lasciato fermentare per ore. Il suo sapore un pò acidulo si abbina perfettamente con le specialità della cucina tradizionale e le diverse spezie utilizzate.
Simbolo della tradizione unisce i commensali nel banchetto come un rituale di comunione dove il cibo viene gustato con le mani.